Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

L’Unione Europea di fronte alla sfida democratica: tra sovranismi e strategie globali

L’Unione Europea si trova a dover affrontare sfide interne ed esterne che mettono alla prova la sua stabilità e il suo futuro. Da un lato, le pressioni geopolitiche di Trump e Putin evidenziano la fragilità dell’UE di fronte a strategie di potenza, dall’altro, il rischio di disgregazione interna cresce con l’emergere di movimenti nazionalisti e sovranisti. Tuttavia, la forza dell’Unione risiede nella sua capacità di affrontare questi ostacoli attraverso una pratica democratica efficace, capace di negoziare senza subire diktat. Un rinnovato asse franco-tedesco, unito a riforme strutturali, potrebbe permettere all’UE di rafforzarsi, rendendo più rapide ed efficienti le sue decisioni economiche, tecnologiche e strategiche.

L’idea che l’Unione Europea - scrive nel suo editoriale Gianfranco Pasquino su il Domani - si trovi stretta tra due fuochi, quello di Trump e quello di Putin, è una semplificazione eccessiva. Il primo, pur essendo stato eletto democraticamente, adotta una politica imprevedibile e aggressiva, mentre il secondo, autocrate sanguinario, segue una strategia chiara ma pericolosa. A questi fattori si aggiungono tensioni interne, con movimenti sovranisti e nazionalisti che mirano a indebolire l’UE, magari proponendo un modello confederale che rappresenterebbe comunque un passo indietro rispetto all’integrazione attuale.  

La storia dimostra che partiti con tendenze autoritarie, benché presenti nei contesti democratici, sono stati spesso esclusi dal governo attraverso strumenti come firewall politici o cordoni sanitari. Alcuni ritengono che si debba concedere spazio a queste forze per “addomesticarle”, ma la lezione del passato – in particolare l’ascesa di fascisti e nazisti – dimostra il contrario. Le coalizioni di governo non sono solo una questione numerica, ma si basano su valori condivisi e compatibilità programmatica.  

Un elemento distintivo dell’UE è il rispetto delle regole democratiche e del principio di tutela dei diritti umani, come l’abolizione della pena di morte, che esclude automaticamente gli Stati Uniti di Trump dall’Unione, mentre Canada e Ucraina sarebbero potenzialmente idonei. L’efficienza decisionale di sistemi autoritari, come la Russia, o di repubbliche presidenziali può sembrare superiore, ma l’esperienza dimostra che decisioni rapide e unilaterali spesso generano instabilità e controversie legali.  

Sebbene l’Unione Europea proceda con maggiore lentezza rispetto ad altri attori globali, ha dimostrato di saper affrontare le crisi e di essere all’altezza delle sfide. La sua forza risiede nella capacità di mantenere una pratica democratica che permette di aprire trattative senza imposizioni, sia con Putin che con Trump. 

Un ruolo chiave in questo scenario è affidato al futuro cancelliere tedesco, Friedrich Merz, il cui compito sarà quello di rilanciare l’asse con la Francia, fondamentale in passato per l’integrazione europea. Il presidente Macron, seppur in difficoltà, è disposto a rafforzare la cooperazione con la Germania in settori strategici come difesa, tecnologia, industria e tassazione. Le proposte di Mario Draghi ed Enrico Letta per il completamento del mercato unico offrono soluzioni concrete per accelerare l’evoluzione dell’UE.  

Al contrario, chi immagina che l’Italia, con Giorgia Meloni, possa autonominarsi come ponte tra l’UE e gli Stati Uniti trumpiani, sottovaluta le complesse dinamiche geopolitiche e commerciali. Il rischio è che nazionalismi e sovranismi, anche in forme più moderate, finiscano per ostacolare la crescita dell’Unione, frenandone il potenziale.  

La chiave per il futuro dell’UE è uno snellimento delle sue procedure democratiche, che le permetta di essere più agile senza rinunciare ai suoi valori fondamentali. Con le risorse disponibili e un’efficace riforma burocratica, Bruxelles può diventare il motore di un’Europa più forte e competitiva nel contesto globale.

Foto: Oltre 8.000 giovani Parlamento europeo di Strasburgo per discutere delle loro idee per un'Europa migliore.  Creative Commons © European Union 2018 - European Parliament