Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

diritto internazionale

L’illusione infranta del diritto internazionale e la sfida della democrazia

La crisi del diritto internazionale e il ritorno della legge del più forte minacciano i valori fondanti della democrazia europea. Dalla negazione dell’aggressione russa all’Ucraina al declino della Corte Penale Internazionale, il mondo sembra avviarsi verso una regressione. Tuttavia, la lezione di Piero Calamandrei ricorda che il diritto nasce dalla coscienza morale e che, anche nelle crisi più oscure, è possibile ricostruire un ordine giusto.

Indietro nell’800, con la politica del “fatto bruto”

La geopolitica, come l’abbiamo pensata negli ultimi decenni, va in tilt. La telefonata tra Trump e Putin, secondo Mariano Croce, sul Domani del 13 febbraio 2025, simboleggia il ritorno alla politica del "fatto bruto": decisioni unilaterali tra leader forti, senza regole condivise. Questo approccio minaccia la stabilità globale, trasformando la diplomazia in un gioco di potere arbitrario dove la flessibilità delle regole diventa un pretesto per giustificare ogni scelta sulla base della mera convenienza. Secondo Croce però, rinunciare al multilateralismo può offrire vantaggi immediati ma espone al caos. Senza principi e norme, il rischio è un assetto internazionale governato solo dalla forza, e per questo destinato all’instabilità e al conflitto permanente.

Quei diritti umani in bilico tra civiltà e barbarie

Con la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948), il panorama dei diritti fondamentali ha subito una svolta storica. Da rivendicazioni interne agli Stati, come quelle sancite dal Bill of Rights inglese o dalla Dichiarazione francese del 1789, i diritti umani sono diventati una questione internazionale, portando la comunità globale a riconoscerne la violazione come un problema collettivo. Ciò significa che la loro protezione implica una limitazione della sovranità statale. Per questo oggi il nazionalismo e la crisi del multilateralismo, erodendo la fiducia nei meccanismi internazionali, minacciano “il processo di civilizzazione" apertosi nel 1948.

Licenza di massacrare i civili. Un'inchiesta del New York Times sulla strategia militare di Israele

La campagna di Gaza ha segnato un svolta nella strategia militare di Israele, con regole più permissive e un’enfasi sull’efficacia militare a scapito della protezione dei civili. Questa strategia ha sollevato seri interrogativi sul rispetto del diritto internazionale e sull’impatto umanitario a lungo termine. Con oltre 45.000 palestinesi uccisi secondo le stime di Gaza, il conflitto ha lasciato un’impronta indelebile nella regione e ha alimentato l’ostilità verso Israele a livello globale.

Il circolo vizioso di una giustizia piegata alla forza

Il rapporto tra forza e diritto. Il nichilismo della volontà di potenza contro il pacifismo giuridico che ha ispirato l’origine del diritto internazionale. Il paradigma della destra globale che appiattisce la giustizia sulla forza e lascia che la politica, svincolandosi dal diritto, si rovesci in guerra. Una riflessione di Roberta de Monticelli.

Il diritto internazionale è un'illusione pericolosa?

Le democrazie occidentali devono abbandonare l'illusione che, sul piano internazionale, la legge possa sostituire la forza, sostiene Angelo Panebianco. Il diritto internazionale è un’illusione pericolosa. "Prima scompare questa illusione e meglio è". L'Occidente dovrebbe dunque prepararsi a un mondo in cui la forza rimane un elemento inevitabile della politica internazionale?

Israele si sta trasformando in uno "Stato canaglia"?

Il governo di Netanyahu mostra un “disprezzo sfacciato” verso le norme internazionali sui diritti umani. Israele si sta trasformando in un "outlaw state".