Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Papa Francesco

È morto il Papa della pace. Il suo ultimo Urbi et Orbi diventa un’eredità per il mondo

È morto Papa Francesco, il Papa della pace in tempi di guerra. Il suo ultimo messaggio pubblico, pronunciato ieri nel giorno di Pasqua, ha il tono di un primo testamento. Nell’Urbi et Orbi dalla loggia di San Pietro, ha esortato il mondo a non rassegnarsi alla violenza e all’indifferenza. Ha invocato la fine dei conflitti in Terra Santa, Ucraina, Sudan, Haiti, e denunciato le ingiustizie che alimentano guerra, fame e migrazioni forzate. In un tempo lacerato, il suo appello alla dignità umana, al disarmo e alla giustizia resta come un’eredità spirituale e civile. Un ultimo gesto di guida in un’epoca smarrita.

Costruire l’Europa: un dovere comune per la pace

L’Europa deve compiere un passo deciso e creativo verso la pace, riscoprendo la sua vocazione all’integrazione e al dialogo. In un’epoca segnata da disuguaglianze e conflitti, serve una “Nuova Camaldoli” che coinvolga i cristiani nella costruzione di ponti tra mondi diversi. Il progetto europeo, ispirato alla cooperazione e al multilateralismo, deve riaffermare i suoi valori fondativi. Solo un’Europa coesa e democratica può affrontare le sfide globali, promuovendo giustizia, sicurezza e speranza per il futuro.

La guerra in Ucraina è stata una trappola per tutti. Occorre uscire da questo incubo

L’invasione russa dell’Ucraina ha dato inizio a un conflitto che, oltre a causare distruzione e morte, ha avvelenato le relazioni tra popoli e istituzioni, diffondendo odio reciproco. La guerra ha travolto il pensiero critico e il dialogo, portando a una radicalizzazione emotiva. Di fronte all’impossibilità di una vittoria netta, è necessario un compromesso per fermare la carneficina. Come ricorda papa Francesco, è urgente interrompere il ciclo di violenza: il tempo della giustizia verrà dopo.