Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

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La guerra per la CNN. Trump alla conquista dell'informazione globale

Quando l’8 dicembre Paramount Skydance ha lanciato la sua offerta ostile per l’acquisizione di Warner Bros. Discovery, molti osservatori l’hanno letta come un semplice scontro industriale per asset, cataloghi e proprietà intellettuali. Ma gli 82 miliardi dell’accordo preliminare con Netflix e i 108 miliardi improvvisamente messi sul piatto da Paramount acquistano senso solo se si guarda sotto la superficie. E acquistano senso politico se consideriamo che il vero terreno di scontro non è HBO o la library Warner. È CNN, la nave ammiraglia delle news di Warner Bros. Discovery. CNN è un’infrastruttura globale dell’informazione e da anni uno dei bersagli privilegiati degli attacchi di Trump, per la sua impostazione liberal-progressista e spesso critica verso l’attuale amministrazione americana. E la Paramount Skydance è controllata da Larry Ellison e suo figlio David, vecchi amici e grandi finanziatori di Trump. La chiave di una delle scalate ostili più ambiziose nella storia dei media è in una domanda: chi orienterà il principale megafono informativo dell’America contemporanea?

Il “dovere morale” di morire

Recentemente Ezio Mauro si è unito al coro della guerra come “dovere morale”. Descrive la galassia pacifista in modo caricaturale: nostalgici del comunismo, contestatori ipocriti e opportunisti, antiamericani irriducibili e persino “nemici della democrazia”. Definisce la realpolitik “il mal sottile dell’Occidente” e la pace uno slogan vuoto e nichilista, perché nega l’esistenza di ideali per cui valga la pena morire. Ben poche tra le grandi testate internazionali mostrano un simile spensierato disprezzo per il pluralismo di analisi e prospettive.

"Reti di veleno e di panico infestate dalla sinistra": l'attacco di Netanyahu ai media

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente intensificato i suoi attacchi contro i media, descrivendoli come "reti di veleno e di panico" in un video pubblicato su X. Il sistema dei media israeliani sarebbe "infestato dalla sinistra". L’escalation avviene nel contesto del processo per corruzione che il premier sta affrontando e che presenta come orchestrato dai suoi "nemici di sinistra" e dai media”.