Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

destra

Il vero nemico dei trumpisti, secondo Piketty: la sinistra social-democratica globale

Nel suo ultimo intervento su Le Monde, Thomas Piketty propone una lettura netta del nuovo ciclo politico aperto dal ritorno di Donald Trump. Il trumpismo non è caos né semplice populismo, ma l’espressione coerente di una destra nazionalista, autoritaria ed estrattivista, dotata di un progetto di lungo periodo. Il riferimento centrale è il Project 2025, piano dettagliato elaborato dai think tank conservatori per la conquista dello Stato e la neutralizzazione dei contropoteri. Piketty rovescia la narrazione dominante: il vero nemico dei trumpisti non è il liberalismo centrista, considerato debole e funzionale, ma la sinistra social-democratica globale. Redistribuzione, tassazione dei grandi patrimoni, cooperazione fiscale internazionale e politiche climatiche rappresentano una minaccia diretta agli interessi materiali dell’élite trumpista. La battaglia è globale e riguarda il futuro della democrazia stessa.

I cattolici europei contro le destre: mobilitazioni in Austria e Germania

Le mobilitazioni cattoliche in Austria e Germania dimostrano una ferma opposizione all’estrema destra in difesa della democrazia. A Vienna, cinquantamila persone guidate dall’Azione Cattolica Austriaca e sostenute anche da Caritas Austria, hanno protestato contro i rischi di razzismo e autoritarismo delle posizioni del “Partito della Libertà”. In Germania, numerose associazioni del laicato cattolico si sono schierate contro le iniziative xenofobe di “Alternativa per la Germania”. In entrambi i paesi una serie di appelli e documenti sottolineano la responsabilità dei cristiani nel combattere discriminazione e populismo, promuovendo coesione sociale e alleanze democratiche.

Come comprendere (e combattere) la "macchina spirituale" del tecno-capitalismo

Massimo Cacciari riflette su come l’egemonia della Tecnica abbia plasmato il nostro tempo relegando la politica a un ruolo subalterno. Le nuove destre hanno cavalcato questa rivoluzione, cambiando pelle, mentre la vecchia sinistra è rimasta prigioniera di un passato ormai tramontato, incapace di rappresentare i nuovi soggetti deboli che il sistema stava producendo. Serve alla sinistra una politica innovativa, capace di riconoscere le nuove forme di produzione sociale, individuarne i punti critici e rappresentarne le contraddizioni rispetto al pensiero unico promosso dalla "macchina spirituale" del tecno-capitalismo.