Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Consigli di lettura

1 gennaio 2025: Giornata Mondiale della Pace. Il messaggio di Papa Francesco

Nel suo messaggio per la 58ª Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio 2025, Papa Francesco lancia un invito universale a riscoprire il senso della giustizia e della solidarietà. Attraverso la denuncia delle ingiustizie globali e la proposta di azioni concrete, Francesco richiama l’umanità alla responsabilità verso i più deboli e verso il pianeta.

I corpi della pace

Nasce Antìmaka: un magazine, un luogo d’incontro, uno strumento di riflessione contro ogni logica di guerra.

Il circolo vizioso di una giustizia piegata alla forza

Il rapporto tra forza e diritto. Il nichilismo della volontà di potenza contro il pacifismo giuridico che ha ispirato l’origine del diritto internazionale. Il paradigma della destra globale che appiattisce la giustizia sulla forza e lascia che la politica, svincolandosi dal diritto, si rovesci in guerra. Una riflessione di Roberta de Monticelli.

"Reti di veleno e di panico infestate dalla sinistra": l'attacco di Netanyahu ai media

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente intensificato i suoi attacchi contro i media, descrivendoli come "reti di veleno e di panico" in un video pubblicato su X. Il sistema dei media israeliani sarebbe "infestato dalla sinistra". L’escalation avviene nel contesto del processo per corruzione che il premier sta affrontando e che presenta come orchestrato dai suoi "nemici di sinistra" e dai media”.

"Il fascismo di oggi è social darwinismo"

Recentemente sul quotidiano Domani, Nadia Urbinati ha illustrato differenze e somiglianze tra il fascismo storico e quello contemporaneo, sostenendo che quest’ultimo non è più statalista, ma “social-darwinista”. Qui riorganizziamo i passaggi principali che approfondiscono la categoria di social-darwinismo: stato minimo, ideologia del merito e “trinità liberista” (lavoro, obbedienza, soldi).

La pace che "conviene"

Di fronte alla minaccia nucleare, la guerra non può più essere vista come la continuazione della politica con altri mezzi. Occorre superare il mantra dello scontro tra autocrazie e democrazie: il vero conflitto è tra autocrazie e oligarchie, cui si sono ridotte le nostre liberaldemocrazie. L'Occidente può recuperare una leadership solo riconoscendo la necessità di un "governo concordato" che ridefinisca equamente i rapporti di scambio globali e ristabilisca l'equilibrio tra comando politico ed economico.

La fame come arma di guerra

L'articolo pubblicato su Al-Jazeera dalla psichiatra Samah Jabr analizza il devastante uso della fame come arma nella guerra israeliana a Gaza. La crisi non solo sta distruggendo le vite dei residenti, ma sta lasciando cicatrici profonde a livello psicologico e sociale in tutta la popolazione palestinese.

La fine delle illusioni democratiche e la reazione trumpiana

The Atlantic pubblica un’analisi incisiva sulle dinamiche politiche dietro la rielezione di Donald Trump e le sfide del Partito Democratico. L’articolo evidenzia le debolezze strategiche dei Democratici e il successo della “Reazione Trumpiana” come risposta al malcontento economico e culturale. Per affrontare un elettorato sempre più complesso, i Democratici devono riconoscere i cambiamenti strutturali della società e adattare la propria strategia.

Guerra a tutti i costi?

La crisi post-imperiale della Russia conduce a un conflitto globale tra democrazia e autocrazia, giustificando la “guerra etica”? Questa convinzione latente ostacola il rinnovamento della cultura politica della sinistra. Il tonfo dei Democratici americani non ha stimolato un ripensamento strategico, mentre in Europa la sinistra appare subordinata al paradigma delle “guerre infinite”, che ostacola ogni progetto multipolare. Questo scenario permette alle destre di captare il malcontento generato dalle ostilità orientali e dalle crisi economiche.

Il rapporto di Amnesty su Gaza: è genocidio

Amnesty International ha concluso che Israele sta commettendo genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Il rapporto “You Feel Like You Are Subhuman” analizza le azioni militari israeliane, in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, evidenziando gravi violazioni dei diritti umani. Amnesty sostiene che Israele ha intrapreso atti proibiti dalla Convenzione sul Genocidio, come uccisioni, gravi danni fisici e mentali e condizioni di vita finalizzate alla distruzione fisica dei palestinesi.

Il costo della guerra: Ucraina devastata, Europa dipendente

La guerra in Ucraina ha devastato terre e vite, trasformando l'Ucraina in "uno dei paesi meno liberi al mondo" e alimentando un conflitto apparentemente senza fine. L’Europa, già stremata dalle sanzioni contro la Russia, dalle ingenti forniture di armi e denaro all’Ucraina e dalle spese per il proprio riarmo voluto dagli Stati Uniti, si trova a pagare un prezzo altissimo, aggravato dalla crescente dipendenza economica, politica e militare dagli USA.

La Corea del Sud tra svolta conservatrice e torsione bellicista

Un articolo di Guido Santevecchi sul Corriere della Sera del 4 dicembre contrappone due immagini della Corea del Sud a cui non eravamo più abituati, avendo acriticamente interiorizzato, negli ultimi tre decenni, l'idea che il Paese fosse ormai compiutamente "democratizzato". La svolta conservatrice di Yoon in politica interna, culminata nell'attacco al Parlamento e alle opposizioni, va oggi di pari passo con la torsione bellicista nei confronti della Corea del Nord. Un conflitto congelato per oltre 60 anni potrebbe riaprirsi, trascinando con se la fragile democrazia sud coreana.

“Ma quale eroismo! In guerra si muore come cani!”

L’Occidente sta progressivamente avvicinandosi al coinvolgimento diretto in Ucraina e “noi siamo già potenziali reclute” scrive Domenico Quirico su 'La Stampa'. Già si prepara la propaganda, con i suoi appelli all’eroismo e alla difesa della Patria. Ma un’eventuale chiamata alle armi potrebbe spianare la strada ai movimenti pacifisti generando un’esplosione di dissenso, una "marea minacciosa" di disertori e oppositori. Ma la prospettiva, secondo Quirico, potrebbe essere una rivolta non violenta da far impallidire le campagne del Mahatma Gandhi.

Siria: snodo cruciale del piano "imperiale" di Netanyahu (e Trump)

Il piano che Netanyahu sottoporrà Trump una volta insediato alla Casa Bianca: piegati gli Hezbollah, decimati i palestinesi, frantumata la Siria, pronti a colpire l’Iran, l’asse israelo-americano vede più vicino il progetto “imperiale” di fare dello stato ebraico l’incontrastata superpotenza della regione.

Gli USA suggeriscono a Kyiv la leva militare di massa. Zelensky: "No, grazie (per ora)"

Da tempo i giovani ucraini vengono prelevati con la forza, per essere spediti al fronte, a morire. Per una guerra che non ha alcuna possibilità di essere vinta, nel senso che il recupero, per via militare, dei territori illegalmente occupati dalla Russia, è fuori discussione, secondo la stessa difesa USA. Ciononostante, l’Amministrazione Biden ha proposto a Kyiv di abbassare l’età minima per la leva militare da 25 a 18 anni. Per ora i consiglieri del presidente Zelensky, hanno respinto la proposta: le risorse attualmente disponibili sono insufficienti anche per i soldati già mobilitati.

I retroscena del negoziato Israele-Libano

Le pressioni della Corte Penale Internazionale e la condivisione delle zone di estrazione del gas al largo delle coste del Mediterraneo sono i due pun ti cardine di un accordo fragile ma significativo. La sua riuscita richiederà comunque una vigilanza costante da parte della comunità internazionale. La pace tra Israele e Libano sarà duratura solo se accompagnata da un impegno reale per affrontare le cause profonde del conflitto.

Le critiche alla Corte Penale Internazionale tra ignoranza e propaganda

Giuliano Ferrara ha recentemente pubblicato un articolo durissimo sul mandato d’arresto per Netanyahu e Gallant emesso dalla Corte Penale Internazionale. Il testo presenta una visione ideologica e politicizzata del conflitto israelo-palestinese e ignora le problematiche strutturali del modello di “democrazia etnica” vigente in Israele. Soprattutto, la distorsione del ruolo della Corte rivela l'ignoranza dei termini giuridici del problema e un intento decisamente propagandistico.

Guerra e media: informazione o propaganda?

Uno studio delle strategie linguistiche adottate da Reuters e TASS durante la guerra Russia-Ucraina rivela la tendenza a rafforzare narrazioni geopoliticamente orientate. L’assenza di verifiche indipendenti in entrambi i casi rafforza l’impressione di un’informazione strumentale. Il linguaggio influenza il modo in cui il conflitto è percepito ma guida anche le risposte politiche e diplomatiche a livello internazionale.

Non facciamoci illusioni, Putin non sta crollando

L'Occidente non dovrebbe aspettarsi un imminente crollo di Putin o del sistema politico russo. Il Cremlino, nonostante le difficoltà, sta dimostrando di saper mantiene il controllo. L'esito del conflitto è incerto, ma ciò che è certo è che il popolo ucraino continua a subire le conseguenze più gravi.

Siamo sull'orlo di una guerra commerciale transatlantica?

I dazi proposti da Trump minacciano di innescare un conflitto commerciale che potrebbe trascinare l'Europa in quello che alcuni temono essere il suo peggior incubo economico. L'Unione Europea ha dichiarato di essere pronta a reagire con contromisure, se necessario. Tuttavia, le industrie europee rischiano di subire gravi interruzioni e perdite finanziarie a causa dell’aumento dei costi e delle restrizioni nell'accesso al mercato statunitense.