Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

sinistra

Il vero nemico dei trumpisti, secondo Piketty: la sinistra social-democratica globale

Nel suo ultimo intervento su Le Monde, Thomas Piketty propone una lettura netta del nuovo ciclo politico aperto dal ritorno di Donald Trump. Il trumpismo non è caos né semplice populismo, ma l’espressione coerente di una destra nazionalista, autoritaria ed estrattivista, dotata di un progetto di lungo periodo. Il riferimento centrale è il Project 2025, piano dettagliato elaborato dai think tank conservatori per la conquista dello Stato e la neutralizzazione dei contropoteri. Piketty rovescia la narrazione dominante: il vero nemico dei trumpisti non è il liberalismo centrista, considerato debole e funzionale, ma la sinistra social-democratica globale. Redistribuzione, tassazione dei grandi patrimoni, cooperazione fiscale internazionale e politiche climatiche rappresentano una minaccia diretta agli interessi materiali dell’élite trumpista. La battaglia è globale e riguarda il futuro della democrazia stessa.

La Sinistra di fronte alla nuova era: pace, riarmo e democrazia

La destra, incarnata da Trump - scrive Ezio Mauro su Repubblica - ridefinisce la realtà attraverso l'ideologia e il potere verticale, minacciando la democrazia e riscrivendo l'ordine globale. La sinistra, invece, deve costruire una controcultura capace di contrastare questa visione, difendendo pace, giustizia e libertà. La sfida odierna impone all'Europa di rafforzarsi militarmente per proteggere i suoi valori democratici. Il riarmo, in questo contesto, non è una contraddizione con la pace, ma una necessità per garantirla e preservare il futuro della democrazia occidentale.

Come comprendere (e combattere) la "macchina spirituale" del tecno-capitalismo

Massimo Cacciari riflette su come l’egemonia della Tecnica abbia plasmato il nostro tempo relegando la politica a un ruolo subalterno. Le nuove destre hanno cavalcato questa rivoluzione, cambiando pelle, mentre la vecchia sinistra è rimasta prigioniera di un passato ormai tramontato, incapace di rappresentare i nuovi soggetti deboli che il sistema stava producendo. Serve alla sinistra una politica innovativa, capace di riconoscere le nuove forme di produzione sociale, individuarne i punti critici e rappresentarne le contraddizioni rispetto al pensiero unico promosso dalla "macchina spirituale" del tecno-capitalismo.